Gravidanza + Complicazioni + Pressione alta Gravidanza + Complicazioni + Pressione alta
Gravidanza

Pressione alta in gravidanza

Pressione alta in gravidanza

Avere la pressione alta in gravidanza è piuttosto comune. La quantità di sangue che il cuore deve pompare verso tutti gli organi aumenta costantemente fino alla 20a settimana circa, quando arriva a pompare più o meno 7 litri al minuto.

Se il cuore batte troppo rapidamente, la madre può percepire delle palpitazioni, poiché ciascuna contrazione del cuore non risulta energica o coordinata come dovrebbe. Data la combinazione tra volume di sangue aggiuntivo e azione di pompaggio più efficiente da parte del cuore, la pressione sanguigna dovrebbe modificarsi più di quanto non avvenga in realtà.

Tuttavia, durante la gravidanza, una serie di fattori protettivi rendono i vasi sanguigni più dilatati ed elastici. Ciò significa che nella maggior parte delle donne non si verificano problemi legati alla pressione alta. Il loro organismo riesce, infatti, a compensare in maniera efficace gli effetti di un flusso sanguigno maggiore.

A favorire questi cambiamenti dei vasi sanguigni è il progesterone, ormone della gravidanza che ha una funzione rilassante. Purtroppo però non tutti i suoi effetti sono benefici. Il più frequente rovescio della medaglia del progesterone è rappresentato da emorroidi e vene varicose. Per molte donne, questi effetti collaterali indesiderati dell’avere vasi sanguigni più dilatatati diventano una fastidiosa e costante dimostrazione di come la gravidanza non sia sempre quel meraviglioso momento della vita che avevano immaginato.

Che cos’è esattamente la pressione alta?

Si parla di pressione alta o ipertensione quando la pressione del sangue pompato nelle arterie è troppo elevata. A ogni battito cardiaco, il ventricolo sinistro (una delle quattro camere principali che costituiscono il cuore) si contrae e spinge il sangue ricco di ossigeno nell’aorta.

Se la pressione con cui viene pompato questo sangue è troppo elevata, ciò si riverbera sulle sollecitazioni a cui vengono sottoposte le pareti delle arterie. Quando ci si misura la pressione, il primo valore, che è quello più elevato e che è chiamato sistolico, indica la pressione presente nelle arterie nel momento in cui il cuore si contrae. Il secondo valore, quello diastolico, indica la pressione nelle arterie nel momento in cui il cuore si trova a riposo tra un battito e l’altro. La pressione sanguigna si misura in millimetri di mercurio: a una certa pressione corrisponde, infatti, una spinta capace di innalzare di un certo numero di mm una colonna standard di questa sostanza.

A dispetto delle tecnologie più recenti, manicotto e sfigmomanometro sono ancora considerati gli strumenti più precisi per misurare la pressione.

Qual è una pressione sanguigna normale?

In genere, un valore di pressione considerato normale è inferiore a 140/90. Tale valore, però, dipende dalla corporatura, dall’attività e dall’idratazione della madre. Alcune donne presentano un’ipertensione essenziale; la loro pressione sanguigna era, cioè, elevata anche prima che restassero incinte. Queste donne hanno bisogno di un monitoraggio ancora più attento, perché qualsiasi ulteriore aumento della pressione rappresenta un rischio ancora maggiore per loro e per il bambino.

Altre donne diventano ipertese prima della 20a settimana di gestazione. In questi casi, i medici in genere ritengono che la madre avesse già problemi di ipertensione prima del concepimento, ma che non fossero ancora stati diagnosticati. Le donne con ipertensione preesistente hanno un rischio maggiore di sviluppare la preeclampsia.

Valori di pressione normali

120/80-129/84

Pressione normale alta

130/85-139/89

Pressione lievemente alta

Valori compresi tra 140/90 e 159/99

Pressione moderatamente alta

Valori compresi tra 160/100 e 179/109

Pressione gravemente alta

Valori pari o superiori a 180/110

Rischi della pressione alta in gravidanza

  • Un maggior rischio di distacco della placenta, cioè la condizione per cui tutta o parte della placenta si allontana dalla parete uterina e che può causare un’emorragia e un’interruzione del flusso di sangue e ossigeno al bambino.
  • Disturbi ipertensivi nella madre anche dopo la nascita del bambino.
  • Un maggior rischio di patologie cardiovascolari nel corso della vita per le donne nelle quali l’ipertensione si trasforma in preeclampsia.
  • Una diminuzione del flusso di sangue diretto al bambino, con conseguente aumento del rischio di parto prematuro e problemi associati.

Che cosa succede normalmente?

In genere, durante la gravidanza non si registrano particolari cambiamenti nella pressione sanguigna della madre prima della 30a settimana di gestazione. Da questo punto in poi è, invece, comune un leggero aumento, una situazione che di solito non desta preoccupazioni. Per quanto riguarda la preeclampsia, in genere si manifesta nella seconda metà della gravidanza.

L’ipertensione gestazionale viene diagnosticata quando la madre manifesta una pressione sanguigna elevata dopo la 20a settimana di gravidanza.

Di solito, entro le prime sei settimane dopo la nascita si assiste a un ritorno a valori di pressione normali. In caso contrario, si raccomandano opportuni approfondimenti e un monitoraggio attento.

Cura della pressione alta in gravidanza

Nella pianificazione della cura devono essere considerati diversi fattori:

  • Quanto sono alti i valori della pressione (una sola misurazione elevata non è rilevante quando due o più misurazioni di questo tipo).
  • Il luogo di residenza della madre e la sua distanza dal luogo di monitoraggio e di assistenza medica. Vivere in campagna o in luoghi isolati è più rischioso, in particolare in caso di accesso limitato a servizi di tipo ostetrico.
  • Il numero di bambini di cui la madre è incinta (la presenza di due o più feti aumenta i rischi associati alla pressione alta).
  • La storia ostetrica della madre in questione.

Opzioni di cura

Per orientarsi tra le opzioni di cura, consultare un medico.

In che momento la pressione alta si trasforma in qualcos’altro?

La combinazione tra pressione alta e presenza di proteine nelle urine porta a una diagnosi di preeclampsia. Per informazioni più approfondite consultare la sezione sulla preeclampsia. Pressione alta, presenza di proteine nelle urine, gonfiore e improvviso aumento di peso sono tutti segni preoccupanti.

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